Sai cosa si intende per “attività artigianali non moleste”?
Sai che queste attività possono essere esercitate in locali a destinazione d'uso “commerciale” di tipo C1 invece che in laboratori artigianali di tipo C3?
Vediamo cosa sono e se la tua rientra in queste tipologie.
Le attività artigianali non moleste sono attività che, pur essendo di tipo artigianale, non generano disturbo o molestie per l'ambiente circostante o la comunità. Questo può dipendere da diversi fattori, tra cui il tipo di attività, la sua ubicazione, le misure adottate per limitare impatti negativi e il rispetto delle normative locali.
Si tratta di attività artigianali (che prevedono la trasformazione di materia prima in prodotto finito o la fornitura di un servizio) che possono essere svolte anche in locali non aventi destinazione d'uso “artigianale”, e quindi non in laboratori produttivi, perchè sono a basso impatto ambientale e la loro esecuzione non causa particolari rumori, esalazioni di odore o altre “molestie” al vicinato e non provoca alcun pericolo di incendio o di esplosione.
Queste attività possono essere esercitate anche in appartamenti, uffici e locali di negozio (C1) oppure in altri locali idonei. Ovviamente queste locali devono essere a norma secondo le regole previste dalla normativa comunale e ASL.
Nelle Circolari Ministeriali n. 127/39 e n. 146/39 viene precisato che per locale C1 deve intendersi:
a) Negozio: locale generalmente a pian terreno e direttamente accessibile da strada o piazza dove si “espongono” e si vendono merci al dettaglio;
b) Bottega: locale generalmente a piano terra, dotato di servizio igienico, dove l'artigiano (cioè chi produce beni e presta servizi impiegando il proprio lavoro, anche manuale, in maniera prevalente rispetto al capitale investito nell'impresa, come ad esempio il BARBIERE, il PARRUCCHIERE, la modista, sartorie, l'orologiaio, la lavanderia ecc.) lavora […]. Per estensione, quindi, sono botteghe quei locali destinati ad emporio, a negozio, a laboratorio o ad officina dell'artigiano, a bazar, a rivendita in generale ecc. e comunque tutti quei locali in cui attualmente non si effettua la vendita, ma potrebbe effettuarsi qualora venisse a cessare l'attività esplicativa ed inoltre SONO ATTIVITA' NON MOLESTE.
Per locali appartenenti alla categoria C3, invece, devono intendersi:
a) Laboratori per arti e mestieri: locali nei quali gli artigiani (ad esempio calzolai, fabbri, pellicciai, tipografi, vetrai ecc.) provvedono alla lavorazione e trasformazione di semilavorati in prodotti vendibili, nonché quei locali dove viene esercitata l'attività a “carattere artigianale”, come ad esempio quella di meccanico per riparazione di autoveicoli, di carrozzerie, elettrauto, caseifici, forni da pane, frantoi delle olive ecc. […] - ubicati normalmente in periferia o nel corpo periferico della città e, solo eccezionalmente, in località centrali - di regola non hanno gli adattamenti delle botteghe per la vendita, sebbene talvolta l'artigiano lavori non soltanto per commissione ma anche per la vendita diretta la pubblico.
Dello stesso tenore è il D.P.R. n. 138 del 23/03/1998.
Pertanto, le attività di estetista, di acconciatore, di tatuatore e piercer, rientrano tra le attività artigianali NON MOLESTE e possono essere esercitate anche il locali commerciali C1 che rispettino, ovviamente, anche a seguito di opere murarie ad hoc, le prescrizioni previste dalla normativa comunale e ASL di competenza, senza variarne la destinazione d'uso.
Mario Stamerra
